Natale si avvicina e, come ogni anno, porta con sé una riflessone.
Quest’anno la riflessione la suggerisce un film. Avete mai visto “La vita è meravigliosa” di Frank Capra? Oggi vorremmo prendere spunto da questo datato e delicato film per condividere un sentire.
Il film è scritto nel ’39 e narra una storia ambientata nel 1945. Sono gli anni della seconda guerra mondiale, sono anni difficili, colmi di oggettive difficoltà. Si tratta di un racconto di fantasia che racchiude alcune analogie con la nostra quotidianità del 2021.
George Bailey, il protagonista, è solo su un ponte, la Vigila di Natale, in preda alla disperazione. Suo zio Billy ha smarrito 8000 dollari della loro compagnia Costruzioni & Mutui, necessari per onorare un pagamento. Il denaro, a loro insaputa, è stato trovato e sottratto da Henry Potter, burocrate che da anni sembra avere come unico fine colpire George, amatissimo nella città di Bedford Falls.
Le numerose preghiere della famiglia di George, preoccupata per lui, spingono Dio a mandare in suo soccorso Clarence, un angelo ‘di seconda classe’ senza ali, che se le “guadagnerà” solo aiutando George.
Per impedirgli di togliersi la vita, Clarence mostra a George come sarebbero state le vite dei suoi amici e dei suoi cari se lui non fosse mai nato, e visto che George è, indubbiamente, un uomo buono propenso ad aiutare gli altri, la sua assenza, si sarebbe tradotta in minor benessere per tutti.
Potremmo pensare che si tratti solo di un film “buonista” ma, al tempo, era anche un film per parlare della ingegnosità dei cittadini contrapposta all’avidità della classe burocratica, era un film per parlare di un cambiamento possibile, nell’animo umano prima di tutto.
Un film per parlare di aiuto reciproco, di reale generosità e di speranza. Perché se è vero che alcune logiche di ciò che accade sulla terra vengono forse da molto lontano, se è vero che il miracolo dipende da un angelo caduto dal cielo, è forse vero che è anche frutto di un cambiamento nell’interiore di tutti, un cambiamento verso un maggior senso di solidarietà.
A noi sembra un film molto attuale. L’intreccio di vite di cui narra, la sincronicità che suggerisce che la vita di ogni essere umano sia legata a quella di tutti gli altri, ci sembrano tematiche della nostra quotidianità, tematiche senza tempo.
I Greci parlavano di synpatheia, secondo la quale gli eventi, anche minimi o distanti tra loro, sono in realtà connessi e si ripercuotono su tutti gli altri.
Forse è arrivato il momento d’imparare a far crescere in noi un senso di unità, una capacità di osservare e sentire dal profondo, a prescindere da dogmi costituiti. Perché può essere che nel profondo di ciascuno di noi permangano valori, come generosità e propensione verso il bene, che prescindono dalle decisioni economiche o politiche di qualsiasi tempo.
O meglio questo è il nostro augurio per il Natale 2021!
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Spunti tratti da: https://omniadigitale.it/la-vita-e-meravigliosa-lottimismo-di-frank-capra/